lunedì 30 gennaio 2017

Un romanzo storico ambientato sulle rive del Po tra Stato Pontificio e Lombardo Veneto.

Alla fine dello scorso mese di dicembre è uscito fresco di stampa il mio romanzo breve (100 pagine in tiratura limitata a 250 copie), di cui un caro amico ha scritto già su Serravalleweb il testo che qui riproduco.

E’ un romanzo breve, o un racconto lungo: al lettore decidere come inquadrare il nuovo lavoro di Giovanni Raminelli “Storia di amori contrastati, amorazzi, contrabbando e dei provvidenziali piselli di un Conte nelle Terre Basse Ferraresi nella prima metà dell’Ottocento”: questo il titolo dell’opera che si snoda per 100 pagine da leggere tutte d’un fiato grazie alla scorrevole tecnica narrativa usata dall’autore, intercalata sapientemente con dialoghi coinvolgenti e quasi da copione teatrale. Le vicende narrate, frutto di fantasia e inserite tuttavia in un contesto reale e storicamente valido, vedono il loro sviluppo a Serravalle, paese alla biforcazione deltizia del Po, alla Villa dei Conti Giglioli, a Santa Maria in Punta, a Papozze. Vengono citati inoltre altri luoghi del territorio: Codigoro, Mezzogoro, la località Magoghe, Cologna, Ariano Pontificio.
Come commenta Galeazzo Giuliani nella presentazione del libro, “attorno ad alcune figure centrali (…) brulica una miriade di personaggi, che si muovono con la stessa mutevole velocità delle acque del Po, lungo il quale si fronteggiano, ma in realtà convivono, due popoli, sudditi di differenti entità politiche: quella austriaca, lungo la riva sinistra, confine dell’allora Lombardo-Veneto, quella papalina, lungo la riva destra, Stato Pontificio. In questo contesto, Giovanni Raminelli fa fantasiosamente interagire alcuni personaggi storici realmente vissuti con altri inventati. Tra questi incontriamo Giuseppe Barocchi detto Beppocchio, il Casanova della Bassa; il biondo Sileno, suo figlio, innamorato di Rosalba; l’oste Lisuarte e sua moglie, la “prosperosa” Clara; Wilhelm, il finanziere austriaco; il cavalier Liborio Calzoni; Lidiano Prosdocimi, il curato don Artemio Cigoni e l’abate don Giuseppe Pedrini; il “lurido” marchese Turchetti; il dottor Noè Tumiati da Cologna; Donna Idelma de Finestral, vedova Valentini e… molti altri… al lettore scoprirli tutti!
Siamo ormai a fine giugno dell’anno 1838 e (…) come per incanto, riemerge dal buio dei tempi e si ripopola Villa Giglioli, oggi semidistrutta da un incendio doloso appiccato il 1° gennaio 2009, durante la notte di capodanno.(…) Grazie al romanzo, nelle stanze ornate dai dipinti del pittore ferrarese Francesco Migliari e della giovane Rosa Giglioli, che in quell’arte si tentava, vediamo muoversi, creati però a bella posta dalla fantasia di Raminelli, il conte Leopoldo, ottuagenario suocero del conte Anselmo, trasferitosi quasi stabilmente a Serravalle, paese “tutto disteso tra il Canal Bianco e l’argine maestro del Po”. Territorio di cui Raminelli ci aiuta a scoprire i luoghi – questi sì reali - dai toponimi meno noti: lo Stradone dei Morti, la Griffa, la Cardinala, la Tenuta delle Donnine, oppure i Cortili Folla. Il lettore, inoltre, si sorprenderà, piacevolmente, di scoprire nel linguaggio popolare dei protagonisti termini ormai desueti, quali pedàgna, bigolàro, baiòcchi, galafàso, maramógne, squèro, baracchìna, canapè, vandrigulìn, restàra e molti altri, di cui l’Autore dà puntualmente la definizione in nota. Ѐ questo l’estremo, nobile tentativo di registrare la memoria di immagini e voci destinate all’oblio.
Col suo racconto venato di sottile ironia, a tratti pungente, l’Autore ci trasporta in un mondo altro dal nostro, un mondo di cui, ci ricorda, siamo eredi e dovremmo esserne i custodi.
G.D.P.
Chi volesse ricevere il libro per via postale e in forma raccomandata (con l’aggiunta quindi delle spese postali) dovrà contattare Giovanni Raminelli all’indirizzo e-mail: historicus@outlook.it per avere tutte le indicazioni relative al pagamento e all’invio.

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